Le origini e l'evoluzione degli studi sul comportamento umano appartengono sia alla psicologia che alla sociologia, alla prima su una scala micro e alla seconda su una scala macro secondo un processo quadridimensionale evolutivo che per chiarezza è così formato : psicosociale-micro-meso-macro , in ordine crescente.
Questo corso si concentra principalmente sulla scala macro pur considerando il processo evolutivo tout court.
Il codice normale/deviante è qui presentato in sostanza come un errore prospettivo di scala dello psico-sociale e del micro ovvero confondere un certa omogeneità e densità di piccola scala, “ Il paese è piccolo e la gente mormora”, per una regola universale.
Ciò che è criminale è stabilito in sede penale , la devianza su scala macro diventa evidentemente inesistente e si rivela per l’inganno prospettico che è. L’individuo deviante non esiste, o è un cittadino che segue la legge o è un fuorilegge ma non è deviante .L’agire collettivo deviante invece esiste come ipotetica anticamera del crimine organizzato ogniqualvolta che una comunità dichiara “ la legge stabilisce ciò ma le nostre tradizioni , i nostri costumi ecc ci ispirano ad altro quindi la legge va corretta “ Bene se questo apre un dibattito nelle apposite sedi istituzionali e la legge viene modificata ma se la legge non muta e rimane solo on the books perché i comportamenti sono altri e condivisi allora lì si stanno formando organizzazioni criminali.
La sociologia ha generato due importanti spin off: la scienza politica e la scienza della comunicazione, entrambe hanno influenzato i BS. Le loro applicazioni avvengono in due campi specifici:
da un lato gli studi di intelligence globale (comprese le strategie di terrorismo/antiterrorismo e le strategie militari) e dall'altro il comportamento politico delle masse, di cui un caso esemplare è la pianificazione della campagna elettorale e la manipolazione dell'opinione pubblica.
Gli aspetti micro si concentrano sul comportamento delle “guinea pigs” in un piccolo e ben delineano box, gli aspetti macro, invece, si concentrano sulla progettazione e costruzione di grandi e non ben delineati box in cui le "guinea pigs" possono muoversi (pensiamo ad esempio alle norme e alle procedure legali delle elezioni e alla rappresentazione mediatica delle campagne dei diversi partiti).
Pertanto, in questa prospettiva, il processo evolutivo sociologico rivela appieno la sua interdisciplinarietà incontrandosi con
Psicologia, etologia umana, biologia, criminologia ecc
Come avviene dunque l'evoluzione comportamentale che conduce all'azione? Come il comportamento eterodiretto, manipolato dall'esterno, si evolve in azione cognitiva, attraverso la direttrice funzionale dalla presunta normalità alla presunta devianza fino ad un ricostruita complessa e varia normalità evolutiva ? Una prima risposta suggerisce che sono coinvolte re irrinunciabli dimensioni 1 L’osservazione comportamentale ( non intrusiva e non partecipante ), 2 l ’ascolto fenomenlogico empatico ( ad esempio attraverso interviste seminstrutturate con fotostimolo ) 3 l a progettazione costruttivista sia del setting sia del context , dato che un approccio sttettamente sperimentale non è possible nelle scienze politico-sociali fare testing In coeteris paribus.
Le origini e l'evoluzione degli studi sul comportamento umano appartengono sia alla psicologia che alla sociologia, alla prima su una scala micro e alla seconda su una scala macro secondo un processo quadridimensionale evolutivo che per chiarezza è così formato : psicosociale-micro-meso-macro , in ordine crescente.
Questo corso si concentra principalmente sulla scala macro pur considerando il processo evolutivo tout court.
Il codice normale/deviante è qui presentato in sostanza come un errore prospettivo di scala dello psico-sociale e del micro ovvero confondere un certa omogeneità e densità di piccola scala, “ Il paese è piccolo e la gente mormora”, per una regola universale.
Ciò che è criminale è stabilito in sede penale , la devianza su scala macro diventa evidentemente inesistente e si rivela per l’inganno prospettico che è. L’individuo deviante non esiste, o è un cittadino che segue la legge o è un fuorilegge ma non è deviante .L’agire collettivo deviante invece esiste come ipotetica anticamera del crimine organizzato ogniqualvolta che una comunità dichiara “ la legge stabilisce ciò ma le nostre tradizioni , i nostri costumi ecc ci ispirano ad altro quindi la legge va corretta “ Bene se questo apre un dibattito nelle apposite sedi istituzionali e la legge viene modificata ma se la legge non muta e rimane solo on the books perché i comportamenti sono altri e condivisi allora lì si stanno formando organizzazioni criminali.
La sociologia ha generato due importanti spin off: la scienza politica e la scienza della comunicazione, entrambe hanno influenzato i BS. Le loro applicazioni avvengono in due campi specifici:
da un lato gli studi di intelligence globale (comprese le strategie di terrorismo/antiterrorismo e le strategie militari) e dall'altro il comportamento politico delle masse, di cui un caso esemplare è la pianificazione della campagna elettorale e la manipolazione dell'opinione pubblica.
Gli aspetti micro si concentrano sul comportamento delle “guinea pigs” in un piccolo e ben delineano box, gli aspetti macro, invece, si concentrano sulla progettazione e costruzione di grandi e non ben delineati box in cui le "guinea pigs" possono muoversi (pensiamo ad esempio alle norme e alle procedure legali delle elezioni e alla rappresentazione mediatica delle campagne dei diversi partiti).
Pertanto, in questa prospettiva, il processo evolutivo sociologico rivela appieno la sua interdisciplinarietà incontrandosi con
Psicologia, etologia umana, biologia, criminologia ecc
Come avviene dunque l'evoluzione comportamentale che conduce all'azione? Come il comportamento eterodiretto, manipolato dall'esterno, si evolve in azione cognitiva, attraverso la direttrice funzionale dalla presunta normalità alla presunta devianza fino ad un ricostruita complessa e varia normalità evolutiva ? Una prima risposta suggerisce che sono coinvolte re irrinunciabli dimensioni 1 L’osservazione comportamentale ( non intrusiva e non partecipante ), 2 l ’ascolto fenomenlogico empatico ( ad esempio attraverso interviste seminstrutturate con fotostimolo ) 3 l a progettazione costruttivista sia del setting sia del context , dato che un approccio sttettamente sperimentale non è possible nelle scienze politico-sociali fare testing In coeteris paribus.
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