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  • Lingua Insegnamento:
    ITALIANO 
  • Testi di riferimento:
    Bona, C., Rumiati, R. (2013) Psicologia Cognitiva per il Diritto. Bologna: Il Mulino. (pp. 296, 26 euro)
    Forza, A., Menegon, G., Rumiati, R. (2017) Il Giudice Emotivo. Bologna: Il Mulino. (pp. 244, 18 euro) 
  • Obiettivi formativi:
    Nel quadro della psicologia giuridica il corso approfondirà le prospettive della psicologia giudiziaria, con un focus sui processi decisionali del giudice, e della psicologia legislativa, con un focus sugli innovativi contributi della Behavioural Law & Economics. Specificamente saranno sviluppate una analisi teorica ed un approfondimento applicativo dei processi di pensiero, delle fallacie di ragionamento e delle distorsioni sistematiche nei processi inferenziali che costellano le dinamiche di valutazione e decisione in ambito giudiziario. Inoltre saranno approfonditi i processi della memoria, le distorsioni mnestiche, le amnesie e le false memorie con particolare riguardo alle problematiche riscontrabili nella testimonianza in giudizio. Infine, saranno discusse le dinamiche psicosociali utili a favorire soluzioni conciliative delle controversie.

    Al termine del corso gli studenti saranno in grado di: riconoscere, comprendere e descrivere le principali distorsioni che caratterizzano i processi di valutazione e decisione in ambito giudiziario, descrivere le origini e l’evoluzione della psicologia giuridica, descrivere ed applicare i contributi comportamentali alla elaborazione di norme cognitivamente e socialmente ergonomiche, individuare i principali processi cognitivi e psicosociali che influenzano i processi di giudizio e decisione, analizzare le interazioni tra i principali attori del contesto giudiziario, progettare interventi cognitivi e psicosociali funzionali a promuovere il rispetto delle norme e mitigare le distorsioni di valutazione in ambito giudiziario, condurre interventi di mediazione mirati a raggiungere un accordo conciliativo. 
  • Metodi didattici:
    L’insegnamento si articola in 48 ore di didattica frontale, distribuite in lezioni da 2 o 3 ore due volte a settimana. Sono previste esercitazioni, analisi di casi, discussioni guidate, lavori e progetti di gruppo con presentazione in plenaria, simulazioni di dinamiche sociali in arene deisionali, intervento di esperti con finalità sia formative che orientative. La frequenza è facoltativa anche se consigliata soprattutto se attiva e partecipativa. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    L’esame si articola in una prova scritta di 60 minuti con tre domande aperte senza spazio predefinito, volte a verificare apprendimento, padronanza concettuale, proprietà di linguaggio e capacità di rielaborazione, esemplificazione e sintesi. La prova si basa sui testi di riferimento indicati, senza differenze fra studenti frequentanti e non frequentanti. 
  • Sostenibilità:
     

Il dialogo generativo tra diritto e scienze sociocognitive
Lo “standard Daubert”
Imputabilità e ricorso alle prove scientifiche
Neuroscienze e genetica comportamentale in processo
La testimonianza. Fattori cognitivi e situazionali che limitano l’attendibilità del testimone: change blindness, weapon focus Suggestionabilità e false memorie
Identificazione del colpevole e identificazione della menzogna
Ragionamento e fallacie di ragionamento
Formazione e controllo di ipotesi
Il teorema di Bayes per la revisione dell’ipotesi iniziale. La “fallacia di sottoutilizzazione delle probabilità a priori” e la “fallacia dell’accusatore”
Il pensiero controfattuale e la determinazione della responsabilità
La razionalità limitata: il “principio di satisfying”
L’euristica di rappresentatività, il ruolo degli stereotipi e la fallacia della congiunzione
La teoria di “Story telling” e la tendenza nel “salto alle conclusioni” in giudizio
Il ruolo delle emozioni nelle decisioni

Il dialogo generativo tra diritto e scienze sociocognitive
Lo “standard Daubert”
Imputabilità e ricorso alle prove scientifiche
Neuroscienze e genetica comportamentale in processo
La testimonianza. Fattori cognitivi e situazionali che limitano l’attendibilità del testimone: change blindness, weapon focus. Suggestionabilità e false memorie
Identificazione del colpevole e identificazione della menzogna
Ragionamento e fallacie di ragionamento
Formazione e controllo di ipotesi
Il teorema di Bayes per la revisione dell’ipotesi iniziale. La “fallacia di sottoutilizzazione delle probabilità a priori” e la “fallacia dell’accusatore”
Il pensiero controfattuale e la determinazione della responsabilità
La razionalità limitata: il “principio di satisfying”
L’euristica di rappresentatività, il ruolo degli stereotipi e la fallacia della congiunzione
La teoria di “Story telling” e la tendenza nel “salto alle conclusioni” in giudizio
Il ruolo delle emozioni nelle decisioni

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