• Edizioni di altri A.A.:
  • 2023/2024
  • 2024/2025

  • Lingua Insegnamento:
    italiano 
  • Testi di riferimento:
    STUDENTI FREQUENTANTI: appunti e materiali distribuiti dal docente.
    Il Volaboloma Umano e la Scena del Crimine di Mazzatenta Ed. Ale

    STUDENTI NON FREQUENTANTI:
    Il Volaboloma Umano e la Scena del Crimine di Mazzatenta Ed. Ale
    Manuale delle Investigazioni sulla scena del crimine di Curtotti e Saravo, Giappichelli Ed.
    Elementi di Cinocriminalistica di Ceglie e Mazzalupi Crepaldi Ed. 
  • Obiettivi formativi:
    PRINCIPALI CONOSCENZE ACQUISITE: il corso ha l'obiettivo di introdurre conoscenze innovative alla base di nuovi strumenti investigativi, con particolare riferimento ai composti volatili prodotti dalle attività svolte sulla scena del crimine e alla attività della fauna e dell’ambiente sul corpo o elementi biologici, delineando nuove modalità di ricerca della prova, che ne garantiscano l’oggettività, l'affidabilità dimostrativa e l'esaustività per l'utilizzabilità nel futuro giudizio.

    PRINCIPALI ABILITA' ACQUISITE: lo studente trarrà dal corso la capacità di valutare le attività investigative più idonee in relazione alla singola scena del crimine. Gli studenti acquisiranno una solida conoscenza riguardo ai fondamenti della Volabolomica e dell’analisi delle tracce ambientali su prove biologiche e su un corpo . Lo studente acquisirà le conoscenze e competenze teoriche proprie della disciplina, in particolare delle metodologie di criminalistiche utili alla valutazione della scena del crimine. 
  • Prerequisiti:
    000970LI - LA SCENA DEL CRIMINE REGOLE E PRASSI 
  • Metodi didattici:
    La frequenza è facoltativa, ma altamente consigliata, tenuto conto del fatto che molte lezioni frontali esigono, per la natura stessa del corso, una costante interazione docente/studenti, chiamati, ad esempio, ad esaminare foto, video, materiale biologico, utilizzare sensori come e-nose, o altro estratto da casi reali e dagli esperimenti scientifici. Il corso si articola in 32 ore di lezioni, incluso lo svolgimento di attività pratica con l’intervento di unità cinofile specializzate nella ricerca di persone scomparse, sostanze stupefacenti e cash, microspie ed elettronica, cadaveri, ecc.. 
  • Modalità di verifica dell'apprendimento:
    Per i frequentanti sono previste due prove in itinere che garantiscono l’esonero finale e sono: l’analisi di un caso e una presentazione in power point a tutta la classe, entrambe su argomenti del corso.
    Per i non frequentanti una prova orale finale con domande sul programma di studio e sui testi consigliati. 
  • Sostenibilità:
    Obiettivi dell’Agenda 2030: 4 (Quality Education), 9 (Industry, innovation and infrastructures) e 16 (Peace, justice, strong institutions). 
  • Altre Informazioni:
    Il docente è sempre disponibile sulla mail istituzionale e riceve previo appuntamento. 

La formazione teorico-pratica in criminologia si accresce continuamente di metodologie e di tecniche innovative. Tra le tecniche criminalistiche le tracce biologiche classiche: impronte digitali; sangue; DNA, DNA mitocondriale e RNA; altri fluidi biologici (saliva, liquido seminale, secrezioni vaginali, urine etc.) sono tra le rilevazioni eseguite sulla scena del crimine. Le conoscenze degli ambienti (ecosistemi e fauna) e l’influenza di questi sulla rottamazione cadaverica è fondamentale in criminalistica, tant’è che sono nate le fabbriche dei corpi per studiare questi aspetti.
Altro elemento fondamentale dell’esperto criminalista è il riconoscimento biologico dell’individuo utilizzando ad esempio i pattern fenotipici, la retina, la voce e il volaboloma umano. La Volabolomica è la scienza che studia le sostanze volatili e consente di individuare il fingerprint presente nella scena del crimine. La ricerca di sostanze volatili è stata ampiamente usata in Criminalistisca sin dai primi del ‘900. In quell’epoca Rudolphina Menzel, per prima, sviluppò i metodi di addestramento cinofilo per l’identificazione di persone coinvolte in reati utilizzando la capacità percettiva dei cani delle sostanze volatili emesse dal corpo. Tali metodi sono stati ripresi ed utilizzati dalla Germania durante la Seconda guerra mondiale e, successivamente, dal blocco sovietico ed ancora, negli anni ’70, dai carabinieri cinofili. Oggi, in diverse nazioni, esistono le Odoroteche o Volabolomoteche una sorta di “biblioteche” delle molecole volatili collezionate sulle scene del crimine. Nei tempi moderni la ricerca di un disperso mediante l’olfatto del cane è ormai normale pratica. Ciò è possibile considerando un ventaglio di varianti (note o solo ipotizzabili) quali, ad esempio: individuo scomparso volontariamente o non, individuo con difficoltà cognitive per trauma, patologia o abuso di sostanze, cadavere o resti umani, ricerca in maceria e su valanga. La Volabolomica, inoltre, è applicabile in una notevole serie di fenomenologie come, ad esempio, l’identificazione dei metaboliti corporei volatili in condizioni normali o stressogene, delle sostanze volatili emesse da veleni, delle sostanze tossiche, delle sostanze stupefacenti (ad esempio il Captagon o droga della jihad, lo Shaboo o droga del kamikaze, il Bombè africano o droga degli zombie), nonché nel campo degli esplosivi, delle sostanze incendiarie, dei vari detergenti e di tutte quelle sostanze impiegate per realizzare eventi delittuosi o per coprirne le tracce, dei volatili prodotti da materiali elettronici quali microspie, device informatici, microcellulari (ad esempio, sempre più diffusi negli istituti penitenziari). Questa scienza impiega avanzate tecnologie di rilevamento come il naso elettronico che “mima” o sostituisce il naso del cane, molto utile quando si opera per la ricerca di esplosivi o scenari ad alto rischio.
L’esperto in criminalistica, all'interno di gruppi di lavoro complessi, deve necessariamente avere nel suo bagaglio conoscitivo contezza di questo nuovo strumento Criminalistico divenuto indispensabile per effettuare l'analisi della dimensione quali-quantitativa della scena del crimine. Nell’attività di consulenza giudiziaria per le indagini difensive, la conoscenza di questa disciplina è sicuramente una competenza investigativa utilissima dalla quale non si può prescindere.

 le tracce biologiche classiche: impronte digitali; sangue; DNA, DNA mitocondriale e RNA; altri fluidi biologici (saliva, liquido seminale, secrezioni vaginali, urine etc.);
 le fattorie dei corpi e gli studi sulla rottamazione cadaverica;
 la comprensione degli ambienti;
 la fauna e i potenziali scavenger;
 i segni dell’azione degli scavenger;
 il riconoscimento biologico dell’individuo: i pattern fenotipici, la retina, la voce e il volaboloma umano;
 i metaboliti volatili: tipologie, caratteristiche, tratti distintivi, rapporti con la genetica, metabolismo e fisiologia, alimentazione, stile di vita;
 i sistemi di rilevazione dei composti volatili: dal naso biologico a quello elettronico;
 le sostanze psicoattive, il Captagon o droga della jihad, lo Shaboo o droga del kamikaze, il Bombè africano o droga degli zombie;
 i veleni: dal cianuro al gas nervino, all’antrace ecc.;
 le applicazioni nella scena del crimine: ricerca cinofila “in superficie”, ricerca di sostanze, ricerca di dispositivi elettronici, ecc. .;
 prove pratiche: uso dell’alfabeto olfattivo, impiego del naso elettronico e delle tecniche cinofile.

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